Un viaggio di quarant’anni tra le dinamiche, i percorsi, i protagonisti della musica indipendente isolana, dal 1980 a oggi: si presenta così la serata conclusiva di domenica 21, affidata al coordinamento di Giuseppe Pionca e emblematicamente intitolata “40 anni e non sentirli“.
L’origine delle scene cittadine, il rapporto col territorio e le istituzioni, i successi e i protagonisti di una rivoluzione non troppo silenziosa saranno i temi trattati dagli ospiti dell’ultima serie di appuntamenti: Giacomo Serreli, Riccardo Frau, Claudio Loi, Andrea Murgia e Francesco Peddoni racconteranno le vicende di un modello alternativo alla grande discografia nazionale, generata da un risveglio generazionale che non si è ancora concluso.
Si comincia alle 17 con Riccardo Frau, che l’anno scorso ha pubblicato, per Alfa Editrice, il suo primo saggio musicale, “Vintage. Rock e dintorni nella Sassari degli anni ’80“. Come suggerisce il titolo, il libro ripercorre uno dei periodi più intensi per la musica nel capoluogo turritano, che l’autore ebbe modo di vivere in prima persona come musicista: il racconto, in parte autobiografico, insieme alle testimonianze di alcuni dei protagonisti di quegli anni, offre una vista dettagliata non solo sul movimento musicale locale dell’epoca e sui suoi attori principali (musicisti, organizzatori, tecnici e case discografiche), ma anche sugli scorci di vita cittadina e giovanile di quel periodo.
Andrea Murgia e Francesco Peddoni, ospiti in scaletta alle 18, firmano rispettivamente soggetto e testi di “Jukebox al Carbone“, il documentario del 2019 (regia di Daniele Arca) che racconta la scena musicale di Carbonia nata con il passaggio dalle miniere alle fabbriche nel Sulcis degli anni Sessanta. Un passaggio che portò nuova linfa per la città che troverà intorno al nascente polo industriale uno sviluppo economico. Generazioni di giovani iniziano a uscire e svagarsi, nascono i club e i locali d’incontro. Sullo sfondo delle loro vite, la musica rock che arriva da lontano ma inizia a essere suonata nelle cantine della città per poi uscire fuori, sui palcoscenici, alle feste, nelle prime radio libere. “Jukebox al Carbone” racconta questa rivoluzione giovanile e il contesto che la produsse e che accompagnò almeno due generazioni fino al nuovo millennio.
Volto noto del giornalismo isolano, e tra i più attenti osservatori della scena musicale sarda, Giacomo Serreli è il protagonista del terzo appuntamento, in programma alle 19.30; nel suo “Boghes e sonos” ha analizzato l’evolvere della scena musicale in Sardegna dal 1960 a oggi, contemplando i vari stili espressivi e le epoche del loro sviluppo; edita dalla Fondazione Maria Carta, la corposa opera si articola in tre volumi con 1750 schede.
Altro prezioso e dettagliato lavoro di documentazione è quello consegnato da Claudio Loi, l’ospite che chiuderà la serata, alle pagine de “L’Isola dei dischi“, pubblicato nel 2008 da Aipsa Edizioni. Si tratta di un “Viaggio attraverso la produzione discografica in Sardegna“, come recita il sottotitolo, e che, come scrive Giacomo Serreli, autore dell’introduzione, “offre uno strumento utile a quanti volessero cimentarsi in una navigazione a largo raggio nel mare della musica prodotta in Sardegna; mettendo in mano una bussola precisa per orientarci anche verso il magmatico universo che esula da fraseggi e costruzioni musicali fedeli alla tradizione più pura. Perché questo è poi l’insegnamento che questa puntigliosa archiviazione ci detta: pur in presenza di un patrimonio etnomusicale unico e irripetibile, questa regione mostra maturità, creatività anche in ambiti espressivi che da quelle ‘radici’ sono lontanissimi”.
Ingresso gratuito – Tamponcino gratuito certificato all’ingresso
I posti sono limitati. Si consiglia la prenotazione online
Bookshop a cura della Libreria Mondadori I Mulini