Si tratta di un “Viaggio attraverso la produzione discografica in Sardegna“, come recita il sottotitolo, e che, come scrive Giacomo Serreli, autore dell’introduzione, “offre uno strumento utile a quanti volessero cimentarsi in una navigazione a largo raggio nel mare della musica prodotta in Sardegna; mettendo in mano una bussola precisa per orientarci anche verso il magmatico universo che esula da fraseggi e costruzioni musicali fedeli alla tradizione più pura. Perché questo è poi l’insegnamento che questa puntigliosa archiviazione ci detta: pur in presenza di un patrimonio etnomusicale unico e irripetibile, questa regione mostra maturità, creatività anche in ambiti espressivi che da quelle ‘radici’ sono lontanissimi”.